Preannunciato dall’uscita del singolo Higher Power, che da un paio di mesi sta devastando tutte le chart mondiali, comprese quelle orientali alle quali fa decisamente l’occhiolino, uscirà il prossimo 15 Ottobre “Music of the Spheres”, il 9° album in studio dei Coldplay.
La band di Chris Martin, non nuova a sorprese, ha già comunque spiazzato ancora una volta tutti quanti, e proprio in questi giorni, con la pubblicazione di “Coloratura”, secondo estratto dal futuro album, ha chiaramente fatto capire di essere decisa a varcare la soglia della storia della musica, accostando il proprio nome a quei gruppi come Pink Floyd e Beatles, che con altri pochi, fanno parte di quell’intoccabile Olimpo delle sette note, che in pochi artisti negli ultimi decenni, sono stati capaci di visitare.
L’inversione di tendenza nella “lifeline” del quartetto inglese c’era comunque già stata.
Nel 2018, al termine del sontuoso AHFOD Tour, che per 2 anni ha riempito gli stadi mondiali con led, giochi d’artificio, palloncini ed il miglior sound pop internazionale, in molti non avrebbero creduto ad una svolta epocale della band, che dopo aver toccato le vette più alte del mainstream, venne fuori con un disco, “Everyday’s Life”, tra i più eleganti e sofisticati mai pubblicati nella scena indie.
Un album presentato in streaming mondiale, in una cornice suggestiva creata da tramonti ed albe, scorti dai tetti di una palazzina persa da qualche parte in Giordania.
Coloratura, in un certo senso, è conferma di un’evoluzione che per certi versi, include una regressione cronologica, con la riscoperta di alcune peculiarità stilistiche dei primi lavori del gruppo, alla quale si aggiungono delle indiscusse maturità liriche armoniche, che i 4 ragazzi inglesi hanno sviluppato anche nelle ultime produzioni più legate al filone pop contemporaneo.
Ne nasce un’aria che profuma di passato, che rimanda ai tempi degli Abbey Studios di altri 4 ragazzi londinesi, di Gilmour, Waters e compagni, e nell’emozionante ascolto di questa power-ballad della durata di oltre 10 minuti, non ci si può esimere dal richiamare a memoria un indimenticato capolavoro dei Genesis dal titolo “Ripples”, che con il nuovo brano dei Coldplay, un po’ si intreccia in quell’impregnarsi sul tema del tempo e del suo scandire il senso dell’esistenza.
Coloratura è comunque un’opera moderna, un brano architettato a perfezione anche grazie al super produttore Max Martin, capace di creare quelle super-hit di Britney Spears degli anni 90; il brano però non si limita ad un esercizio stilistico di produzione, in esso ci si trova poesia, ci si trova vera musica.
Sia il testo, con i suoi richiami stellari e le diverse citazioni nobili, che i vari momenti musicali ben alternati, sono cadenzati a meraviglia, tanto che appare anche perfetta la scelta di collocare in fase centrale il potente assolo di chitarra di Johnny Buckland, che mai come in questo caso richiama quelli dell’era del miglior prog.
Così tra passaggi che sfiorano l’onirico, suoni che ci immettono in dimensioni apparentemente lontane spazio-temporalmente, è proprio la voce di Chris Martin che abbassandosi nell’inciso ci richiama a quel “qui ed ora”, a fare un po’ da leitmotiv a questa perla di canzone, sospesa tra le stelle, che stanno ben aldilà delle rotazioni radiofoniche, allergiche da anni a brani senza featuring con popolari dj, o prive di strofe rappate, e soprattutto non inclini a sforare dei clocks rigidi e ripetitivi.
Non sappiamo né se “Music of the Spheres”, sarà all’altezza di questo capolavoro inaspettato, ne conosciamo se sarà confermata la linea progressive rock dipinta dallo stesso brano.
Probabilmente si tratterà di un concept album con 12 tracce tutte ispirate all’universo ed i suoi misteri, tra questi non vi è di certo il fatto che i Coldplay sono attualmente tra le più belle realtà artistiche attuali.