Sono attualmente 64 gli artisti urbani iscritti all’albo ufficiale degli street artist a Palermo, aperto a settembre del 2019 dal settore Sviluppo strategico del Comune di Palermo. Hanno abbellito gli spazi urbani vuoti con l’arte tra rulli e spray.
Si tratta di un fenomeno in crescita , adesso anche monitorato da una mappatura comunale nata allo scopo di regolarizzare l’arte da strada e che ora diventa anche una guida cartacea alle opere, “Street Art Palermo”, con tanto di supporti video e percorsi tra graffiti e public art.
Dopo anni in cui si lottava contro il “vandalismo artistico”, sembra adesso arrivato il primo sodalizio tra l’amministrazione pubblica e un’arte spesso considerata al limite della legalità. “Catalogare artisti e opere significa dare dignità alla street art – afferma Licia Romano, vicecapo gabinetto del Comune e responsabile dello Sviluppo strategico – la città museo diffuso è un brand turistico che può fare economia. Su questo puntiamo molto”.
Palermo quindi si appresta a seguire la scia di Milano Bologna, Roma, città già avanti da questo lato artistico. Dalla Vucciria a Danisinni, i muri di Palermo si rifanno il look con colori freschi ed immagini nuove. Basti pensare che già Lo scorso maggio, il portale “Street Art Cities”, la più grande comunità al mondo di street art, ha premiato come miglior murale del mese il volto di Falcone realizzato in via Duca della Verdura dall’artista palermitano Andrea Buglisi, già autore del colibrì che a Ballarò accoglie i camminatori urbani da via Luigi Villanueva.
“Palermo è arrivata in ritardo tra le città dove la street art è ormai di casa – dice Buglisi – credo sia ancora molto giovane, ma le sue firme si stanno facendo notare a livello internazionale. Uno street artist deve puntare alla qualità dei contenuti: i nostri giudici più esigenti sono i cittadini, che da cinque anni a questa parte hanno iniziato ad apprezzare la nostra forma d’arte perché parla con il loro linguaggio, immediato e senza edulcoranti”