Precisamente, in piazza Indipendenza, a pochi passi dal Parlamento siciliano e da Porta Nuova, per secoli il varco più importante in città, via terra.
Un accesso clou nel cuore di Palermo, dal quale si sviluppano i corsi Vittorio Emanuele – detto anche Cassaro, principale arteria urbana – e Calatafimi, che conduce a Monreale. Cibo di strada anche in piazza Indipendenza, dunque, per offrire ai palermitani e ai turisti un’altra opzione gastronomica, oltre alla “vecchia” attività di corso Camillo Finocchiaro Aprile.“Sono emozionato – spiega il meusaro, al secolo Antonino Buffa, tra i primi ristoratori ad aderire all’Accademia del Panino Italiano, sinonimo di qualità, tradizione e innovazione – e spero di trasmettere a tutti energia positiva in questo momento che anche per me, per la mia famiglia e i miei collaboratori è stato e continua a essere complicato e pieno di incognite legate alla pandemia non ancora debellata”.
La nuova iniziativa imprenditoriale ha registrato la piena soddisfazione della CIDEC Sicilia.
A congratularsi con Nino è il presidente regionale Salvatore Bivona, che mette in risalto il significato simbolico dell’avvio dell’attività commerciale alla luce del difficile momento vissuto dagli esercenti in tutto il territorio nazionale e nell’isola.
“La Confederazione Italiana Esercenti Commercianti – afferma il presidente – accoglie con gioia la notizia di una nuova realtà nel settore della ristorazione: il cibo di strada rappresenta un elemento identitario e noi crediamo fermamente che si debba ripartire dalle tradizioni e dalle specificità locali per uscire dalla crisi economica”. “Inoltre – aggiunge – la scelta del centro storico quale luogo di rinascita economica e commerciale, si allinea perfettamente ai dettami del nuovo Testo Unico del Commercio”. “Il disegno di legge predisposto dall’assessorato regionale alle Attività produttive – spiega Bivona – assegna ai centri storici un ruolo di primo piano e contiene molte novità per il loro recupero e la piena valorizzazione : nello specifico, le botteghe, la gastronomia e l’artigianato si configurano quali strumenti privilegiati nella direzione dello sviluppo e della crescita economica locali”.