Atto sacrilego ai danni della parrocchia del Santo Sepolcro.
Ignoti sono penetrati nella chiesa e hanno compiuto, insieme al furto, hanno buttato a terra alcune specie consacrate e altre sono state trafugate.
A darne notizia lo stesso parroco Filippo Custode.
“O Dio, nella tua eredità sono entrate le nazioni, hanno profanato il tuo santo tempio” (Sal 78). Come cristiani avvertiamo la stessa grande tristezza del salmista nel vedere il Corpo Eucaristico del Signore Gesù trattato in questo modo deplorevole. Ciò che di più prezioso abbiamo è stato profanato. Il dolore e l’amarezza vogliamo trasformarli in preghiera penitenziale di riparazione. Questa sera abbiamo celebrato la santa messa di riparazione con la pubblica supplica al Signore per l’avvenuta profanazione. Offriamo al Signore la nostra preghiera di riparazione e gesti personali di penitenza per questo grave atto sacrilego.”
Con una nota la comunità della Chiesa dell’Assunta di villa Palagonia ha espresso solidarietà.
“Ci stringiamo in preghiera al Parroco ed alla Comunità della Chiesa del Sepolcro per il gesto sacrilego e preoccupante che è stato perpetrato -sottolinea padre Salvatore Lo Bue-. Quanto è accaduto non è soltanto la spia dell’esistenza di singole persone che vivono nell’abiezione e nelle tenebre, ma è purtroppo anche la prova che la nostra Bagheria non riesce a vivere l’etica e la religione come valori capaci di permeare l’intera compagine sociale, ad illuminarla, a calamitarla e ad orientarla verso il Sovrumano.
Questi angoscianti episodi che testimoniano la presenza del male in mezzo a noi potranno essere circoscritti ed eliminati solo dalla preghiera consapevole, unita all’impegno per la promozione umana nei confronti di quanti a volte vengono dimenticati, lasciati indietro ed emarginati. Ricordiamoci che là e dove si perde la dignità è facile diventare cattivi e quindi anche probabili ed appetibili prede del Maligno. Tutti noi Credenti in questo momento siamo chiamati a fare uno sforzo per essere testimoni più degni e credibili dell’amore di Dio.”
