Terzo singolo per l’artista rivelazione del 2020
Con il primo singolo Numb si è affermato come il fenomeno musicale del 2020 gridando la voglia di alzare le mani al cielo per sconfiggere l’insensibilità che ci circonda. Con il secondo, No Words, si è aperto al grande pubblico mettendo a nudo la propria anima davanti a un microfono.
Ora è tempo di fare tris: There Will Be A Way è il terzo atto di una autentica consacrazione.
Come un dottore dei sentimenti, in ogni sua “ricetta” musicale Dotan cura l’ascoltatore offrendo la medicina delle proprie esperienze. Nel nuovo singolo ci sussurra di un cuore sottile indossato come un guanto, fragile come cartapesta. Le fondamenta sono accordi di pianoforte in tonalità minore. Il ritornello giunge immediato come una soluzione inattesa. Un salto nel vuoto dopo una brevissima sospensione nel silenzio: inspirazione prima del tuffo. Un’esplosione synth pop eclatante.
DOTAN, cantautore olandese polistrumentista dai natali israeliani e la voce gentile, è famoso nei Paesi Bassi dove ha collezionato dischi di platino e primi posti in classifica: Miglior Artista & Songwriter dell’anno, Miglior Artista Maschile per 3 anni consecutivi in Olanda; disco di platino e tra i 10 Migliori Album olandesi di sempre col suo disco di debutto, 4 singoli e 10 dischi d’oro con oltre 100 milioni di streaming globali.
Dotan è esploso in Italia grazie al successo clamoroso della hit NUMB – scritta a Los Angeles con Neil Ormandy (James Arthur, Dean Lewis) e Tim Randolph (Imagine Dragons), prodotto da Martin Wiklund di Los Angeles e mixato dal vincitore del Grammy John Hanes (Ariana Grande, Lorde, Beck).
L’artista è – ad oggi – ad oltre 20 milioni di streaming su Spotify con l’EP Numb, #1 Shazam e Top 10 EarOne Airplay con il primo singolo Numb, Top 10 Shazam con il follow up NO WORDS, presente per 6 mesi consecutivi nella Top 40 EarOne Airplay con entrambi i brani. La sua musica introspettiva e intima, unita ad una voce aggraziata, ha saputo contagiare il pubblico nazionale. Il tema della mancanza di sensibilità, la repressione dei propri sentimenti, è una peculiarità biografica per l’artista.