(di Giuseppe Messina)
Il teatro Carlo Magno di Enzo Mancuso riapre al pubblico e riporta in scena i suoi spettacoli. Rispettando i distanziamenti e le altre misure di sicurezza, nella fase post covid, il Teatro dei Pupi riapre il sipario e lo fa in occasione dei festeggiamenti della patrona di Palermo, Santa Rosalia. Lunedì 13 e Martedì 14 luglio al teatro Carlo Magno (in viaCollegio di Maria al Borgo,17 Palermo) si è tenuto lo spettacolo “La storia di Santa Rosalia raccontata con i pupi” con l’adattamento scenico, il cunto e la regia del maestro puparo Enzo Mancuso.
Il Festino di Santa Rosalia, nella più autentica tradizione palermitana, va considerato
come un “memoriale”, ossia il ricordo di un evento del passato che si rivive
nel presente e ci fa guardare con speranza al futuro.
I pupari della compagnia Carlo Magno della famiglia
Mancuso raccontano i fatti di Santa Rosalia, legando l’aspetto mistico ai fatti
realmente accaduti.
La devozione alla Santuzza si ritrova viva nei
canovacci e nella tradizione orale dei maestri pupari e la Storia di Santa
Rosalia fa parte delle cosiddette “serate speciali”, spettacoli in cui, al
teatro dei pupi, in un unico episodio si raccontava la storia di un eroe o si
raccontavano fatti e avvenimenti di una certa importanza. Lo spettacolo inizia
con il cunto. Già nei primi anni del 1900 il cuntista mastro
Camillo Camarda affabulava la gente con le sue
storie legate ai Paladini di Francia nel quartiere Borgo Vecchio in via Collegio
di Maria dove dal 2003 si trova il Teatro Stabile dell’opera dei pupi. Durante
lo dello spettacolo, il pubblico potrà assistere alla scena in cui Ruggero
entra a Palermo e uccide i quattro giganti, Baldovino che coraggiosamente salva
il re Ruggero e uccide il leone, Rosalia che fugge in preda alla disperazione
in seguito alla proposta di matrimonio fatta da Baldovino e tanto, tanto altro
ancora.