iCompany comunica per la decisione verrà presa a metà del mese di aprile. Intanto il lavoro organizzativo continua
Il coronavirus pende come una spada di Damocle anche sul tradizionale Concertone del Primo Maggio, promosso dai sindacati in piazza San Giovanni a Roma. Un appuntamento che quest’anno si preannunciava particolarmente importante, con i festeggiamenti per i 30 anni della manifestazione. Dopo la cancellazione dell’Eurovision Song Contest, anche sulla piazza del Concertone si addensano nuvole nere. “Siamo fermi al 5 marzo, tutto congelato – spiega Massimo Bonelli, numero uno di iCompany e organizzatore dell’evento da 6 anni -, ma il Concertone è quasi tutto pronto. Manca giusto qualche limatura a nomi e cachet, ma il cast c’è all’80%. La nostra deadline è metà aprile, fino ad allora abbiamo la possibilità di girare la prua della nave e portarla in porto, poi diventa impossibile”.
Bonelli è consapevole però che, anche nella migliore delle ipotesi, non si potrà fare un Concertone “come si è sempre fatto. Stiamo lavorando a varie ipotesi”. Non escluso anche un evento solo televisivo. “Vedremo cosa fare, vorremo comunque dare un valore a questo anniversario, soprattutto in un momento nel quale di lavoro si dovrà parlare e molto”
I danni economici per il settore degli spettacoli dal vivo già si cominciano a contare, con eventi cancellati e lavoratori a casa. “Sono incalcolabili, ma soprattutto quando usciremo da questa situazione, dovremo inventarci un nuovo mondo e forse anche un nuovo modo di fruire gli spettacoli. Bene intanto le misure adottate dal Governo”.