Nove spettacoli, con doppia data, compongono il ricco calendario del direttore artistico maestro puparo Enzo Mancuso. I venerdì dei Cunti, i sabati dei Canti, le Domeniche dei bambini.
Un ricco calendario con l’intento di valorizzare e promuovere la storia della cultura siciliana e delle nostre tradizioni popolari. Una rassegna di spettacoli dedicati ad adulti e bambini. L’arte contemporanea si mescola alla tradizione artistica e il teatro popolare, quello in cui la comunità più si riconosce, si trasforma un pò alla volta, presentandosi in molte forme, ma rimanendo fedele sempre e comunque alle tradizioni siciliane per non dimenticare le radici che ci appartengono. Un perfetto equilibrio tra cultura e intrattenimento, tra impegno e leggerezza.
Il calendario del Teatro Carlo Magno (Via Collegio di Santa Maria al Borgo,17), con la direzione artistica del maestro puparo Enzo Mancuso, sarà un viaggio nelle tradizioni popolari con autori teatrali, attori, musicisti, cantautori, cuntisti e cantastorie. Ad aprire la rassegna sarà l’attrice Sara Favarò con lo spettacolo “Caravaggio” venerdì 14 dicembre alle ore 21.
Domenica 20 e 27 gennaio 2019 alle ore 18:00 lo spettacolo “Magia e Burattini” con il Mago Franciccio & Marzia
Venerdì 8 e 15 febbraio ore 21:00 “Sicilia e dintorni” Racconto di Enzo Rinella
Domenica 3 e 10 marzo ore 18:00 “Pulcinella, per un amore 1000 pene” di Alessia Spotaliatore
Sabato 6 e 13 aprile ore 18:30 “Ciuscia Palermo” con Paolo Zarcone e Alessia Spatoliatore
Domenica 6 e 13 maggio ore 18:00 “Il Clan dei bambini” con Giuseppe Sciascia.
Sabato 8 e 15 giugno ore 18:30 “Friscaletto, puisii e marranzanu” di Angelo Daddelli
Sabato 6 e 13 luglio ore 18:30 “I triunfi ri Santa Rosalia” con il cantastorie Paolo Zarcone
Venerdì 2 e 9 agosto ore 18:00 “Pipino il Breve, U Cuntu” di Enzo Mancuso
Costo biglietto 5 euro
Teatro Carlo Magno: Via Collegio di Santa Maria al Borgo, 17 Palermo.
Per info tel 0918146971 – 3475792257 – teatrocarlomagno@libero.it
Curriculum Enzo Mancuso
La Compagnia “Carlo Magno” è nata per iniziativa di Enzo Mancuso, ultimo discendente della omonima famiglia di pupari che diede inizio alla propria attività a Palermo nel 1928, con l’apertura di un teatrino dell’Opera dei pupi nel quartiere Borgo Vecchio. Il Cavaliere Antonino Mancuso, allievo del puparo Pernice, trasferì il suo teatro in diverse zone di Palermo e in vari paesi della provincia, anche con l’invenzione di un teatro fisso sopra un camion , fino ad attivare un teatro stabile a Palermo in piazza don Luigi Sturzo, che rimase attivo fino alla sua morte, nel 1988. Il cavaliere Mancuso fu grande nelle innovazioni delle armature con elmi alla greca e romani; per le rappresentazioni degli spettacoli si avvaleva dell’aiuto dei figli Nino, Pino e Stefano; ebbe notorietà nazionale partecipando a Lascia o Raddoppia, una delle prime trasmissioni della televisione italiana, come esperto della storia dei Paladini di Francia. Suo figlio Nino, nato a Palermo nel 1934, all’età di 14 anni mette in scena il suo primo ciclo della storia dei paladini di Francia, in 360 serate, nel paese di Misilmeri nei pressi di Palermo e continua a collaborare con il padre fino alla sua scomparsa; Nino è ancora oggi abilissimo puparo ed è considerato anche un esperto costruttore. Dei figli, soltanto Enzo segue le orme. Enzo nato a Palermo nel 1974, è titolare dell’attuale compagnia ed è dunque figlio e nipote d’arte; intraprende il mestiere fin da bambino come aiutante, esordisce a 13 anni come precocissimo puparo con il suo primo spettacolo “Morte di Agricane”. Restaura alcuni pupi ereditati dal nonno ed inizia la sua autonoma attività nel 1994.
Con l’insegnamento del padre e dello zio si dedica alla costruzione dei pupi e usando le antiche tecniche dei vecchi maestri mette in scena alcune episodi legati alla storia dei paladini di Francia. Il giovane Enzo Mancuso, oggi considerato il più giovane puparo palermitano, non si è fermato all’apprendimento delle tecniche della costruzione e della manovra, ma ha approfondito lo studio di vecchi “canovacci” perfezionato la tecnica recitativa.