Anna Cane e Giusy Messina, con immagini, musica e parole, dalla voce dei protagonisti del territorio vi portano alla scoperta di un piccolo paese delle Madonie dalle origini antichissime, sede del Gal Hassin, il parco astronomico d’importanza mondiale. La puntata si potrà seguire sul canale 878 del digitale terrestre, sulla fm 94,3, in diretta streaming ed in diretta facebook su “Papille” Rta.
In collegamento: il sindaco Marcello Catanzaro, ci porterà tra le viuzze di questo piccolo borgo il cui nome deriva dal siriano, hassin che significa fiume freddo dal nome di un torrente che scorre nelle vicinanze. Un patrimonio artistico di notevole pregio custodito nelle chiese che arricchiscono Isnello con opere del Gagini o come ad la tela “La deposizione” del ‘500 dello Zoppo di Gangi, pseudonimo sotto il quale lavoravano due autori, Giuseppe Salerno e Gaspare Vazzano. Tra le curiosità di Isnello, le frottole, una tradizione storico-artistica unica al mondo, capolavori della letteratura musicale siciliana scritti nell’arco di due secoli, dal ‘700 al ‘900, custodita e perpetrata nei secoli grazie al certosino lavoro dell’associazione Musicale Culturale “Francesco Bajardi”. Non solo arte ma anche natura ad Isnello, il cui territorio carsico è ricco di grotte. La più conosciuta, “L’Abisso del Vento” con un gran numero di stalattitti, stalagmiti di varie fogge e dimensioni che formano a tratti una selva impenetrabile o creano candide colonne che delimitano conche a laghetti d’acqua gelata e limpidissima.
Dalla terra al cielo, Isnello è sede del parco astronomico “Gal Hassin”, (Gal, come galassia mentre Hassin è fiume freddo in arabo), il parco astronomico di importanza mondiale, il primo che nasce nel Sud Italia e che abbraccia l’intero Mediterraneo.
Pino Mogavero, presidente della Fondazione “Gal Hassin- Centro Internazionale delle Ricerche Astronomiche” ci porterà alla scoperta di un’eccellenza unica.
“Papille” conclude il suo viaggio ad Isnello, con la ricetta di Giuseppe Capuana, cuoco del ristorante-pizzeria (forno a legna) “La brace” che propone una cucina tipica madonita rivisitata con vis raffinata. Alla scelta delle materie prime di qualità, Giuseppe abbina l’estro della mise en place molto accurata e attenta al gioco cromatico con piatti che “raccontano” quell’immenso patrimonio di biodiversità agroalimentare custodito nel territorio delle Madonie. Una cucina fresca, al ritmo delle stagioni la cui proposta varia in base alle primizie: dai funghi alle verdure selvatiche come “Cavolazzi”, una tipologia di rapa selvatica, i “Napuriddi”, cardi selvatici caratteristici per il dolce sapore che danno alle carni locali .Una cucina sincera che lega tradizione ed un pizzico di innovazione ma che conserva la fragranza delle cose buone di una volta. Cucinate con passione.